Sabato 27 giugno, dopo due anni di lavori, sono tornate a suonare le campane della Parrocchia dei SS. Medici. Un grande segno di speranza e di rinascita dopo le paure e le ansie che hanno colpito in questi mesi l’intero Paese. Era il 2018 quando il parroco don Giovanni Apollinare, a seguito di un sogno, anzi di un vero e proprio incubo, consultava l’arch. Ilaria Pecoraro per valutare le possibilità di intraprendere con successo una così complessa opera. Quindi avviava i lavori di restauro straordinario realizzati dalla ditta SIRIO Srl di Ostuni. In parallelo la ditta TINTINNABOLI di Squinzano ha curato smontaggio, rimontaggio, manutenzione e ripristino delle funzioni delle campane; i fabbri della ditta di Donato TANZARELLA hanno ripristinato la Croce; la ditta CAPUTO di Castellana Grotte ha messo a disposizione la piattaforma. Un restauro lungo e difficile che si è concluso nello scorso mese di aprile e che ora è completo con il ripristino delle campane nella loro sede.
Un evento di tale portata è stato vissuto dall’intera comunità parrocchiale e cittadina con una cerimonia di benedizione e inaugurazione che ha visto la partecipazione delle autorità civili ed ecclesiali, nonché dei progettisti, dei tecnici e degli operai che hanno lavorato alla realizzazione dell’opera. Nel suo discorso introduttivo il parroco ha delineato il percorso che ha contrassegnato i lavori, ma anche il forte sostegno del popolo, della comunità, all’iniziativa. Pur orfani del richiamo esteriore delle campane i fedeli si sono stretti in questi anni sempre più intorno al proprio tempio e hanno fornito un contributo economico ma anche soprattutto morale risultato decisivo al completamento dei lavori. Un grande segno di appartenenza alla propria comunità che ha colpito anche l’Arcivescovo, come sottolineato dal Vicario generale Mons. Fabio Ciollaro.
Nel suo intervento l’arch. Ilaria Pecoraro, insieme all’ing. Luigi Epifani, ha invece delineato in maniera rapida e chiara la natura dei lavori eseguiti mentre il Sindaco Avv. Guglielmo Cavallo ha espresso la soddisfazione personale e dell’intera comunità cittadina per il ripristino di un simbolo della nostra Ostuni. Il campanile infatti per volontà di Mons. Livrani fu dedicato alla memoria dei concittadini deceduti nella Seconda Guerra Mondiale a monito per le future generazioni affinché si scongiurassero nuove guerre fratricide. Un simbolo per la parrocchia, il quartiere e la città, come ricordato anche dal prof. Lorenzo Cirasino, nel suo discorso e nella poesia che ha declamato per l’occasione.
Grande è quindi stata per tutti la gioia e la commozione al momento della solenne benedizione impartita dal Vicario generale e ai primi rintocchi delle campane scattati alla recita del Gloria. Emozione scolpita nei volti dei tanti parrocchiani, che nel rispetto dei limiti di presenze imposti dall’emergenza, hanno partecipato numerosi a questa nuova inaugurazione; ma anche e soprattutto nei cuori dei tanti, spesso ignoti, che hanno sostenuto con ogni mezzo questa impresa e hanno vissuto giorno dopo giorno le fatiche e le speranze del progetto intrapreso dal parroco.
Un Campanile non è un monumento ma è realtà viva che raduna, unisce e invita alla preghiera tutta la città da anni; con il suo orologio scandisce il tempo del lavoro, il tempo della casa, il tempo della scuola. Il campanile, che ha visto nascere vocazioni e famiglie, ha fatto vivere la fede a piccoli e grandi e ha consegnato l’appartenenza alla memoria. Il ritrovato suono delle campane è un dono e una grazia che ha abbracciato e abbraccerà tutti.